domenica 21 aprile 2019

OCTAVIO PAZ moriva 20 APRILE 1998

Due corpi
Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte due onde
e la notte è oceano.

Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte due pietre
e la notte deserto.

Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte radici
nella notte intrecciate.

Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte coltelli
e la notte lampo.

mercoledì 17 aprile 2019

MI DETESTO

Mi detesto. Detesto il modo in cui parlo, la mia mimica facciale che non mi permette di nascondere niente, non lascia spazio a libere interpretazioni. Il modo in cui mi muovo e il modo in cui rimango inerme di fronte a troppe situazioni. Detesto la facilità con cui perdo il controllo, con cui alzo la voce. Odio la severità con cui mi tratto e la permissività che concedo a chiunque, odio imporre a me stessa di non raccontarmi per poi cedere, farlo, e pentirmene un secondo dopo. Odio il fatto stesso che mi pento di ogni cosa; di essermi scusata, di non averlo fatto, di aver concesso una seconda, terza e quarta occasione o di non aver concesso nemmeno la prima.
Odio la mia eterna indecisione, il mio terrore costante di disturbare. Detesto lavorare su tutto questo, svegliarmi diversa, e detestare anche la nuova me, ogni volta. E più di tutto mi detesto per il fatto stesso di detestarmi.

ESPRIMETE COSA SENTITE

Esprimete ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze, perché il tempo non fa sconti a nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto in ogni cosa vi dia emozioni forti. Le persone sono lo spettacolo più bello al mondo. E non si paga il biglietto.
-Charles Bukowski-

A CHI GIOISCE DELL’INCENDIO DI NOTRE DAME 16 / 04/ 2019

Le cattedrali, specialmente quelle gotiche, sono chiamate “libri parlanti” poiché, con la capillare presenza iconografica sotto forma di bassorilievi, statue, affreschi, dipinti, vetrate, “parlavano” al popolo in epoche in cui la lettura era patrimonio di pochi e quella delle sacre scritture era comunque severamente proibita. E in questa iconografia gli autori del tempo immettevano le loro credenze non solo cristiane ma culturali, popolari, tradizionali, di costume, di arcaiche reminiscenze, di substrato pagano.
Chi le sa interpretare sa bene che vi si “legge” quel patrimonio culturale, storico e sociale che NON ci è pervenuto dai libri, perché, semplicemente, i libri erano monopolizzati dalla Chiesa e dal potere costituito che si pretendeva voluto da Dio stesso.
Se oggi conosciamo le vere radici dell’Europa, che non sono cristiane, ma sono pagane, celtiche, germaniche, classiche, slave, lo dobbiamo in buona parte a queste cattedrali “parlanti”.
Quegli atei che di ateo hanno solo il nome, ma che in realtà esprimono il loro ateismo inventandosi bestemmia e Pavoneggiandosi della propria ignoranza ed idiozia, e
denigrano le cattedrali in quanto cristiane, si mettono alla stregua dei cristiani che distrussero i templi pagani.
Un conto è accusare la Chiesa di aver fatto erigere edifici per imporre alle genti il proprio culto, e qui siamo d’accordo nel non giustificare un comportamento abietto che ci portiamo dietro da due millenni. Tutt’altro conto è “demolire” lavori che prima di essere opere religiose sono stati opere dell’ingegno umano, dell’inventiva e della intelligenza di progettisti, costruttori, mastri scalpellini, vetrai, muratori e via dicendo, e -soprattutto- sognatori che hanno voluto dare un tributo al Divino emulando la Natura nel raggiungere altezze simili a quelle di alberi e rocce, nell’imitare i giochi di luce e l’imponenza di boschi e radure tramite i colori delle vetrate, le capriate e le volte a crociera, nell’ispirarsi ai massicci alberi creando navate, colonne e capitelli fioriti.
Senza contare poi che tutti questi elementi architettonici erano ampiamente usati e conosciuti ben prima dell’avvento della Chiesa e adoperati secoli prima dell’avvento del cristianesimo, a cominciare dall’arco, prima vera sfida architettonica alla gravità.
Svilire così l’operato di masse di artisti ispirati non solo dal Divino ma principalmente dal mero e personale appagamento dell’esprimere creatività e del comunicare sentimento, significa essere sulla buona strada per diventare come quegli estremisti che hanno devastato i Buddha afgani, il museo di Mosul (coi reperti nientemeno che della città di Ninive, della quale hanno distrutto persino le mura), una cospicua parte dell’apparato museale del Cairo, Palmira e tante altre testimonianze delle nostre radici.
Se si potesse togliere quei capolavori al clero sarei il primo a farlo, ma le opere dell’ingegno umano vanno rispettate, protette, amate.
Altrimenti non si è uomini ma bestie.

(Grazie al gruppo : L'Arca del Libero Pensiero)

domenica 14 aprile 2019

MI CAPISCA. IO NON SONO COME UN MONDO COMUNE...

"Io vivo in un'altra dimensione e non ho tempo per le cose che non hanno un'anima.”
Charles Bukowski


NOI

Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di Possederti ...
E in ogni caso, non è al POSSESSO che aspiro.
Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato..... e che si chiama ‘NOI’.

INDIMENTICABILI

Avere una storia non vuole per forza dire “stare insieme”. Non in senso tradizionale. Ci sono storie bellissime senza lieto fine, destinate a non durare per sempre, ma cariche di vita, intense, pazzesche, piene di contraddizioni, dense, passionali, appese a un filo, bagnate di lacrime, grondanti di risate, assurde, fragili... umane... e vere. Come Noi.
Perché Io e te non abbiamo solo una storia... SIAMO una Storia. Una storia che a raccontarla... beh... difficile crederci! E allora ci limitiamo a viverla - a viverci - con quella curiosità bambina fatta di istanti, dove pensare “domani” è già troppo, dove l’unica promessa è ora e qui: eterno presente. La nostra storia somiglia a quei sogni che ti rimangono addosso al mattino, vestendoti di Emozioni, anche se non ne ricordi la trama. Ecco... è questo il finale che vorrei: che di me ti resti infilato, in qualche angolo di vita, il sapore di un’Emozione.
Esserti indimenticabile è il per sempre che vorrei. 

 Letizia Cherubino

giovedì 11 aprile 2019

RABBIA

IO: "ti sento salire dalla pancia. Chi sei??"
La Rabbia: "sono la Rabbia."
IO: "talvolta arrivi all'improvviso e mi prendi"
La Rabbia: "e perché dovrei farmi annunciare?"
IO: "affinchè mi prepari!"
La Rabbia: "A che serve? Contro di me non devi lottare. Ascoltami."
IO: "No! Non ti voglio, voglio eliminarti."
La Rabbia: "sono una parte di te, non puoi farlo. Lasciami fluire ..."
IO: "quando mi sento prendere da te ... sei incontenibile! Cerco di reprimerti ma non ce la faccio. Monti piano, dal mio ventre, sento che sali e mi riempi."
La Rabbia: "smetti di resistere. Ascoltami!"
IO: "non posso! Non ti voglio!. Sento che vieni da me, ma io non ti controllo. Mi sali dentro come una schiuma. Ho voglia di distruggere tutto ciò che mi sta intorno!"
La Rabbia: "non prendertela con il fuori, io sono dentro. Se lotti finirai per distruggerti."
IO: "mi hai riempito il cuore, mi arrivi al cervello! Vai Via!!!"
La Rabbia: "No. Io resto. Ascoltami."
IO: "mi fermo. Ascolto. Spero che presto questa bufera dentro di me si plachi. E che questa mareggiata si calmi, come un'unica onda che si infrange sulla spiaggia."
La Rabbia: "Tu puoi farla infrangere solo se non fai resistenza."
IO: “ non amo chi lede la mia fiducia, mi fa male questo,il rispetto, la stima,la fiducia e la chiarezza sono capi saldi della mia esistenza desidero che questi siano presi in considerazione da chi mi sta vicino.”
La Rabbia: “allora ascoltami...abbandonati a me”
IO: "Mi siedo. Guardo fuori dalla finestra e mi immagino di vederti allontanare all'orizzonte, come una tempesta che mi ha appena travolto e che ora va oltre."
La Rabbia: "E poi? Tu che fai?"
IO: "e poi mi riposo. Come se avessi sostenuto una battaglia per la mia stessa vita. Mi alzo e me ne vado, lasciando sulla sedia l'armatura vuota che mi è servita per lo scontro. Mi allontano come un cavaliere che sa che vincere una battaglia non significa vincere la guerra: il nemico tornerà."
La Rabbia: "Tornerò. Forse. Ma se smetti di considerarmi un nemico e se impari ad accogliermi come il fuoco che dentro di te riscalda anche tutte le cose belle che fai ... se mi riconosci come una tua passione ... Non sarò più un fuoco che divampa e distrugge, ma saprò illuminare i tuoi progetti e aiutarti a realizzarli. Un po' del mio spirito ti è necessario, la mia energia può sostenerti, scoprirai che possiamo convivere e che io sono per te una risorsa ..."
web

BUONANOTTE

Buonanotte a chi, ogni volta che chiude un oggi, attende con impazienza un domani migliore.

IL GRANDE SPIRITO

Il Grande Spirito ha nominato questa terra per noi; ecco la ragione per la quale temo di dire qualsiasi cosa su questa Terra..
La ruberò o la venderò?
O che cosa farò?
Ecco perché il mio cuore è triste...
Amici, il Creatore fece i nostri corpi dalla Terra (Argilla Rossa secondo le credenze Yakima) perché fossero differenti da quelli dei bianchi...
Che cosa farò?
Darò la terra che è una parte del mio corpo e lascerò che io diventi povero e miserabile?

Owhi-Yakima o Yokima

TI SENTO O... SPIRITO

Ti sento o... Spirito
Ti sento attraverso le orecchie del mio Spirito di Lupo.
Ti sento o Spirito, negli alberi mentre il vento mormora tra le fronde che coprono il mio villaggio nella sera.
Ascolto la tua voce nell’acqua mentre scorre sulle pietre del ruscello che passa accanto alla mia famiglia, alla mia gente.

Ti sento o Spirito in tutte le cose.
Ti vedo o Spirito, ti vedo attraverso gli occhi del mio spirito falco...
Ti vedo nel viso dei bambini del mio villaggio quando fisso i loro occhi e ti vedo quando guardo le stelle nella volta del cielo notturno che copre la mia casa.
Ti vedo al lavoro nelle pennellate del paesaggio dipinto nel deserto che mi circonda.

Ti vedo o Spirito in tutte le cose.
Ti assaporo o Spirito, attraverso la lingua del mio spirito serpente.
Assaporo la tua brama per la mia saggezza.
Assaporo la tua tolleranza verso il mio apprendimento.
Assaporo la tua compassione per l’anima mia.
Assaporo la tua compassione per l’anima mia...
Preghiera Hopi 
 By Marco Risaliti

Amicizia