lunedì 20 luglio 2020

INFELICE


Appartengo a quella categoria di persone che non sono in grado di essere felici - ma non lo dico per sembrare melodrammatica, e nemmeno per autocommiserazione. È solo che è così. Per essere felici bisogna saper non pensare troppo, e io questo non sono capace a farlo: probabilmente c'è un interruttore da qualche parte, ma non l'ho mai trovato.
Per essere felici bisogna essere in grado di immergersi completamente nel singolo istante che si sta vivendo, cancellare tutto il resto - quello che c'era prima, quello che ci sarà dopo, quello che c'è attorno. Ma io no - non ho un cervello normale, è una specie di radar: deve sempre scandagliare distanze lunghissime, scavare chilometri sotto la superficie, non sta mai fermo, non è mai contento. È pignolo: si imbatte nelle cose, e forse potrebbe anche lasciarle correre, ma no - formula sempre dieci ipotesi diverse, propaga diagrammi pieni di domande, fa biopsie di ogni centimetro quadrato. Analizza, è spietato. È ansioso anche - per forza, vuole sempre avere tutto sotto controllo, e dovrebbe sapere che non si può, ma no, lo vuole lo stesso.
Quindi è così, sono fisiologicamente non in grado di essere felice, non è colpa di nessuno. Ma proprio per questo, invece, so far tesoro più degli altri dei momenti felici.
 
(Catherine Black)