domenica 30 ottobre 2011


Veramente, vivo in tempi bui!
La parola disinvolta è folle. Una fronte liscia
indica insensibilità. Colui che ride
probabilmente non ha ancora ricevuto
la terribile notizia.

Che tempi sono questi in cui
un discorso sugli alberi è quasi un reato
perché comprende il tacere su così tanti crimini!
Quello lì che sta tranquillamente attraversando la strada
forse non è più raggiungibile per i suoi amici
che soffrono?

È vero: mi guadagno ancora da vivere
ma credetemi: è un puro caso. Niente
di ciò che faccio mi da il diritto di saziarmi.
Per caso sono stato risparmiato. (Quando cessa la mia fortuna sono perso)

Mi dicono: mangia e bevi! Accontentati perché hai!
Ma come posso mangiare e bere se
ciò che mangio lo strappo a chi ha fame, e
il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di sete?
Eppure mangio e bevo.

Mi piacerebbe anche essere saggio.
Nei vecchi libri scrivono cosa vuol dire saggio:
tenersi fuori dai guai del mondo e passare
il breve periodo senza paura.

Anche fare a meno della violenza
ripagare il male con il bene
non esaudire i propri desideri, ma dimenticare
questo è ritenuto saggio.
Tutto questo non mi riesce:
veramente, vivo in tempi bui!

Voi, che emergerete dalla marea
nella quale noi siamo annegati
ricordate
quando parlate delle nostre debolezze
anche i tempi bui
ai quali voi siete scampati.

Camminavamo, cambiando più spesso i paesi delle scarpe,
attraverso le guerre delle classi, disperati
quando c'era solo ingiustizia e nessuna rivolta.

Eppure sappiamo:
anche l'odio verso la bassezza
distorce i tratti del viso.
Anche l'ira per le ingiustizie
rende la voce rauca. Ah, noi
che volevamo preparare il terreno per la gentilezza
noi non potevamo essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuto il momento
in cui l'uomo è amico dell'uomo
ricordate noi
Con indulgenza.

Bertolt Brecht

SOLO TU


nessuno può salvarti se non
tu stesso.
sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.
ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere e/o morire silenziosamente
dentro.

nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
guardali e basta.
ascoltali.
vuoi diventare così?
un essere
senza volto, senza cervello,senza cuore?
vuoi provare
la morte prima della morte?

nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
è una guerra non facile da vincere
ma se c'è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.

pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.

il tuo io spirituale.
il tuo io viscerale.
il tuo io magico che canta e
il tuo io belllissimo.
salvalo.
non unirti ai morti-di-spirito.

mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti, fottitene
del prezzo.

fallo!fallo!

allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.



Charles Bukowki

sabato 29 ottobre 2011

Fisiognomica



Leggo dentro i tuoi occhi
da quante volte vivi
dal taglío della bocca
se sei disposto all'odio o all'indulgenza
nel tratto del tuo naso
se sei orgoglioso fiero oppure vile
i drammi del tuo cuore
li leggo nelle mani
nelle loro falangi
dispendio o tirchieria.
Da come ridi e siedi
so come fai l'amore
quando ti arrabbi
se propendi all'astio o all'onestà
per cose che non sai e non intendi
se sei presuntuoso od umile
negli archi delle unghie
se sei un puro un avido o un meschino.
Ma se ti senti male
rivolgiti al Signore
credimi siamo niente
dei miseri ruscelli senza Fonte.
Vedo quando cammini
se sei borioso fragile o indifeso
da come parli e ascolti
il grado di coscienza
nei muscoli del collo e nelle orecch:
il tipo di tensioni e di chiusure
dal sesso e dal bacino
se sei più uomo o donna
vivere venti o quarant'anni in più
è uguale
difficile è capire ciò che è giusto
e che l'Eterno non ha avuto inizio
perché la nostra mente è temporale
e il corpo vive giustamente
solo questa vita.
Ma se ti senti male ecc. 


Franco Battiato


Lacrime


Se piangessi, tu verresti a riprendermi. Ma io ho bisogno del mio dolore per poterti capire.

 A te che reduce da un'antica guerra
lotti per una pace ingiusta
che non deve accadere,
sappi che molti fogli sparsi per terra
ed altri saliti in cielo
sono lacrime tue e mie.
non si saprà mai niente
delle tentate avventure
di questi sordidi magazzini
dove crescono le calunnie
come erba nera.
Ma tu e io sappiamo qualcosa
anche di questa guerra,
sappiamo che sono morti i giusti,
gli uomini dal cuore mite
e che perdere un grande amico
è come perdere un'intera nazione.

ALDA MERINI

 

 



Bussava il vento

Bussava il vento come un uomo stanco.
Io, padrona di casa,
“Entra” gli dissi audace, ed entrò allora
nella mia stanza

un ospite veloce, senza piedi:
dirgli di accomodarsi
sarebbe stato assurdo come offrire
una poltrona all’aria.

Era senz’ossa, e perciò inafferrabile.
La sua favella era simile all’empito
di uccelli senza numero, che cantassero insieme
in un cespuglio celestiale.

Il suo volto era un’onda,
le sue dita al passare
lasciavano sfuggire un suono, come
un alitare tremulo su un vetro.

Sempre in moto mi fece la sua visita;
e poi, timidamente,
bussò di nuovo – con agitazione -
e mi ritrovai sola.


EMILY DICKINSON




E già te ne vai...


- A domani! - dici tu e già te ne vai.
Con sguardo impaurito io t'accompagno.
A domani?... Ma domani è immensamente lontano.
Davvero tante ore fra noi si porranno?

Fino a domani per me sarà ignota
l'ombra mutevole della tua fronte,
il discorso ardente e pulsante della mano,
dei tuoi pensieri il fluire segreto.

Prima di domani, se vorrai bere, non potrò
essere la tua fonte. Se il freddo
ti avvolge - non sarò il tuo fuoco.
Se hai timore del buio - la tua luce.

- A domani! - tu dici e parti
e non senti nemmeno che non hai risposta.
- Al giorno estremo! - mi aspettavo dicessi
e rimanessi con me fino al giorno estremo.

B.D.

venerdì 28 ottobre 2011

Fino alla fine del mondo


E’ proprio da un po’ che non ti vedo
Ero in prigione, facendo solo passare il tempo
L’ultima volta che ci incontrammo
In una stanza male illuminata
Eravamo insieme vicini come moglie e marito
Mangiammo il cibo, bevemmo il vino
Tutti si stavano divertendo
Eccetto tu
Tu stavi parlando della fine del mondo
Ho preso i soldi, ho drogato il tuo drink Vai alla nota
Di questi giorni perdi troppo se ti fermi a pensare
Mi hai preso in giro con quegli occhi innocenti
E lo sai che mi piace l’effetto sorpresa
Nel giardino stavo facendo la puttana Vai alla nota
Ti ho baciato le labbra ed infranto il cuore
Tu, tu ti comportasti come se fosse la fine del mondo
Nel mio sogno stavo annegando i miei dispiaceri
Ma i miei dispiaceri, impararono a nuotare
Circondandomi, affogandomi
Traboccando dal bordo
In onde di rimpianto, onde di gioia
Mi distesi per raggiungere colui che tentai di distruggere
Tu, tu dicesti che avresti aspettato fino alla fine del mondo.


giovedì 27 ottobre 2011

Quello Che Vivo


Un circolo vizioso segue il giusto moto
Metto nei testi il fuoco per lasciare che si freddi forse dopo
Evitando scottature permanenti
Archiviando quei ricordi che non lasciano altro che lamenti
Sogni ricorrenti lasceranno senti come al solito
Vengo risucchiato da un turbine psicologico
Ma è logico che resto in piedi
Tanto quanto è logico che a ciò che dico tu non credi
Vedo personalità celate dietro a maschere
Cercavo di strappar e lei si metteva a piangere
Sento brividi di freddo quando è vuoto il mio quaderno
E vengo abbandonato dalle fiamme dell’ inferno
Stringo sempre quelle due o tre persone
E spingo nello stereo sempre la stessa canzone
E porto in faccia i segni di una malattia
Uccido giorni neri sopra a foglio come terapia


Porto in faccia i segni di una malattia
Stringo tra le braccia giorni come terapia
Senza mai scappare via
Immersi nello schifo ma felici
In fondo qui nessuno vede niente siamo tutti amici

Pronto soccorso per la mente
Immersa nelle mille e una cura in mezzo a una e le mille domande Mordo i giorni che rimangono per terra
Una rima che li afferra proiettandoli dentro la guerra
I metri fatti sono ancora sotto i piedi
Gli occhi sono ancora ingannanti da quello che vedi
Sotto la pioggia sotto zero
Qua non è importante a prova di ogni tempo
Metto in piedi il mio muro portante
I lamenti provenienti non li sento
Tendo a scordare le cazzate dopo che le ascolto
Mi riportano alla luce pochi sguardi
Pochi quei momenti in cui il sole rende calmi i nervi
Alzo il volume ogni volta che mi serve
E quando vedo le mie piatte dentro zone morte di me che bucano le tempie
Mi riportano alla vita grazie a terapie d’urto ad alta corrente



E mi ritrovo spesso a mettere me stesso sopra un foglio
Cerco una valvola di sfogo e se mi fa stare meglio
La mente è l elemento che produce i miei pensieri
E che mi induce in questo mondo alternativo
In tutto quel che scrivo c’è qual cosa che non conoscevo
Ed è una parte di quello che credo e spero
E nei momenti difficili che vivi metti a tacere i tuoi complessi Riducendo i tuoi interessi a zero
Si vedono gli effetti sul comportamento
Non lo capisci che sputando fuori il tuo veleno gia stai risolvendo Non t diverti a danneggiarti gravemente
Ti chiedi come cazzo hai fatto fino ad ora a far finta d niente
Ormai ho iniziato e non ne posso fare a meno
Il circolo vizioso gira e non esiste un freno
Turbe della psiche e doppie personalità
Mi trasformo spesso, necessito di sanità 

*Circolo Vizioso*


mercoledì 26 ottobre 2011

Ho tanto sognato di te...........

 

Ho tanto sognato di te che tu perdi la tua realtà.
C'è ancora tempo per raggiungere questo corpo vivente
e per baciare su questa bocca la nascita della voce che mi è cara?
Ho tanto sognato di te che le mie braccia abituate,
nello stringere la tua ombra, a incrociarsi sul mio petto,
forse neppure si piegherebbero al contorno del tuo corpo.
E che, davanti all'apparenza reale di ciò che mi assilla
e governa da giorni e da anni, senza dubbio diventerei un'ombra.
Oh altalene sentimentali!
Ho tanto sognato di te che indubbiamente non è più
il momento di svegliarmi. Dormo in piedi,
con il corpo esposto a tutte le apparenze della vita
e dell'amore e di te, la sola che conti oggi per me,
mi sarebbe più difficile toccare le labbra
e la fronte di quanto non mi sarebbe più difficile
toccare le labbra e la fronte del primo venuto.
Ho tanto sognato di te, tanto camminato, parlato,
dormito con il tuo fantasma che forse, e tuttavia,
non mi rimane che essere fantasma tra i fantasmi
e cento volte più ombra dell'ombra che passeggia
e passeggerà allegramente sul quadrante solare della tua vita.....

*Robert Desnos*

Alcuni...


 Alcuni enumerano a memoria

i nomi delle stelle.

Io delle nostalgie.

Nazim Hickmet

La poesia era sempre tra noi...

 Da quando l'ho incontrato non ha mai smesso di recitare poesie. Poemi interi che imparava a memoria. Lui declamava e io fantasticavo che li riscrivesse per me sola. Che la poesia fosse la chiave del mio corpo?

La poesia era sempre tra noi. Lui mi amava con i versi degli altri. Quando partiva per un viaggio, mi telefonava per dirmi il titolo di una raccolta o di una poesia. Io cercavo il poeta, leggevo le parole, e me lo sentivo accanto. Pessoa, Kavafis, Char, Michaux e altri che non conoscevo. La poesia era sempre tra noi. Con lui ho ripreso a scrivere le mie poesiole, che sono diventate il rito iniziatico di ogni nostro incontro. Mi chiedeva le mie parole e io, in silenzio, gli porgevo il foglio con la poesia. Lui la leggeva come se partisse alla scoperta del mio lato oscuro, della parte più profonda di me che si cela dietro la mia frivolezza e le mie risate inconsistenti. Scopriva quello che non osavo rivelare nemmeno a me stessa. In silenzio ripiegava il foglio con cura e se lo faceva scivolare in tasca. Che il mio corpo fosse una delle chiavi della poesia? Basta che io mi veda nuda nello specchio perchè mi torni in mente come parlava del mio corpo. Dei mie seni, del mio sesso, delle mie natiche, della mia pelle, del mio odore. Risento le sue parole e tremo. Risento le sue parole, le sue carezze, i suoi sguardi e tremo.
Salwa Al-Neimi * La prova del miele *



martedì 25 ottobre 2011

La notte....

La notte non è mai completa
C'è sempre perché lo dico
Perché l'affermo io
In fondo al dolore una finestra aperta
Una finestra illuminata
C'è sempre un sogno che veglia
Desiderio da appagare fame da soddisfare
Un cuore generoso
Una mano stesa una mano aperta
Dagli occhi attenti
Una vita la vita da dividersi.

Paul Eluard



Solitudine e amore



Un po' più in là della tua solitudine, c'è la persona che ami.


Dino Buzzati

Io è un altro



perchè non ho saliva

perchè non ho robaccia

perchè non ho la polvere

perchè non ho quello che c’è

nell’aria

perchè io sono aria

lasciate che vi tenti col mio magico

potere:

sono una donna che grida

sono una donna di discorso

sono una donna di atmosfera

sono una donna sotto vuoto spinto

sono una donna di carne

sono una donna flessibile

sono una donna con i tacchi alti

sono una donna di stile alto

sono una donna automobile

sono una donna mobile

sono una donna elastica

sono una donna collana

sono una donna sciarpa di seta

sono una donna nonsoniente

sono una donna so-tutto

sono una donna a giornata

sono una donna bambola

sono una donna sole

sono una donna tardo pomeriggio

sono una donna orologio

sono una donna vento

sono una donna bianca

SONO UNA DONNA LUCE D’ARGENTO

SONO UNA DONNA LUCE D’AMBRA

SONO UNA DONNA LUCE DI SMERALDO

sono una donna conchiglia abalone

sono la donna abbandonata

sono la donna confusa, la babelica

donna

la donna aborigena, la donna latitante

la donna assente

la donna trasparente

la donna assenzio

la donna assorbita, la donna

tiranneggiata

la donna contemporanea, la donna

beffarda

l’artista in sogno dentro la sua casa

sono la donna gadget

sono la donna druido

sono la donna Ibo

sono la donna Yoruba

sono la donna vibrato

sono la donna ondeggiante

sono la donna sventrata

sono la donna con le ferite

sono la donna con le tibie

sono la donna che erode

sono la donna sospesa

sono la donna seducente

sono la donna architetto

sono la donna trota

sono la donna tungsteno

sono la donna con le chiavi

sono la donna con la colla

sono una donna che parla in fretta

acqua che pulisce

fiori che puliscono

acqua che pulisce al mio

passaggio *


- Rimbaud-


Ho tanto sognato di te


Ho tanto sognato di te che tu perdi la tua realtà.
C'è ancora tempo per raggiungere questo corpo vivente
e per baciare su questa bocca la nascita della voce che mi è cara?
Ho tanto sognato di te che le mie braccia abituate,
nello stringere la tua ombra, a incrociarsi sul mio petto,
forse neppure si piegherebbero al contorno del tuo corpo.
E che, davanti all'apparenza reale di ciò che mi assilla
e governa da giorni e da anni, senza dubbio diventerei un'ombra.
Oh altalene sentimentali!
Ho tanto sognato di te che indubbiamente non è più
il momento di svegliarmi. Dormo in piedi,
con il corpo esposto a tutte le apparenze della vita
e dell'amore e di te, la sola che conti oggi per me,
mi sarebbe più difficile toccare le labbra
e la fronte di quanto non mi sarebbe più difficile
toccare le labbra e la fronte del primo venuto.
Ho tanto sognato di te, tanto camminato, parlato,
dormito con il tuo fantasma che forse, e tuttavia,
non mi rimane che essere fantasma tra i fantasmi
e cento volte più ombra dell'ombra che passeggia
e passeggerà allegramente sul quadrante solare della tua vita..

(Robert Desnos)


Buon Giorno Mondo.. A te, che mi hai regalato quel magnifico sogno che tutti i giorni mi ritrovo a fare...... ♥♥♥



Che cosa mi manca? Mi mancherebbe tanto di morire perché,
io, l'inferno della vita
me lo sono goduto tutto............

Alda Merini


Non lasciarti distruggere...

Non lasciarti distruggere...
Aggiungi nuove pietre
E costruisci nuove poesie.
Reinventa la tua vita sempre, sempre
Rimuovi pietre e piante di rose e fai dolci. Ricomincia.
Fai della tua vita meschina
un poema.
E vivrai nel cuore dei giovani
e nella memoria delle generazioni che verranno.
Questa fonte è per l’uso di tutti gli assetati.
Prendi la tua parte.
Avvicinati a queste pagine
e non impedirne l’uso
a quelli che hanno sete.

-Web-

domenica 23 ottobre 2011

Itaca



Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d'ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


(Costantino Kavafis)



Lentamente muore.......



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che
un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Martha Medeiros


Fai della tua vita



Non lasciarti distruggere...
Aggiungi nuove pietre
E costruisci nuove poesie.
Reinventa la tua vita sempre, sempre
Rimuovi pietre e piante di rose e fai dolci. Ricomincia.
Fai della tua vita meschina
un poema.
E vivrai nel cuore dei giovani
e nella memoria delle generazioni che verranno.
Questa fonte è per l’uso di tutti gli assetati.
Prendi la tua parte.
Avvicinati a queste pagine
e non impedirne l’uso
a quelli che hanno sete.
-Web-


giovedì 20 ottobre 2011

Il Sorriso

 C'è un Sorriso d'Amore,
e c'è un Sorriso d'Inganno,
e c'è un Sorriso dei Sorrisi
in cui questi due Sorrisi si incontrano.
E c'è uno Sguardo d'Odio,
E c'è uno Sguardo di Disprezzo,
e c'è uno Sguardo degli Sguardi,
che tentate di scordare in vano;
perché si pianta nel profondo del Cuore,
e si pianta nel profondo della Schiena,
e nessun Sorriso che mai fu Sorriso,
ma un solo Sorriso soltanto,
che fra la Culla & la Tomba
si può Sorridere soltanto una volta;
ma, quando è Sorriso una volta,
c'è una fine a tutta l'Angoscia.
William Blake


Come un vegetale che si mangia la luce

Io guardo spesso il cielo.
lo guardo di mattino nelle ore di luce
e tutto il cielo s’attacca agli occhi
e viene a bere,
e io a lui mi attacco,
come un vegetale che si mangia la luce.
Mariangela Gualtieri

mercoledì 12 ottobre 2011

SE PER UN ISTANTE


Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa
e mi regalerà un pezzo di vita,
probabilmente non direi tutto quello che penso,
ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono,
ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più,
andrei, quando gli altri si fermano,
starei sveglio, quando gli altri dormono,
ascolterei, quando gli altri parlano
e come gusterei un buon gelato al cioccolato!!
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente,
mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo
ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e
aspetterei che si sciogliesse al sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh sopra le stelle un poema di Benedetti e
una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro
spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno
senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei
innamorato dell'amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano, a pensare che smettono di innamorarsi
quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!
Ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la
prima volta, il dito di suo padre, lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall'alto al
basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non mi
serviranno a molto, perché quando mi metteranno dentro quella valigia,
infelicemente starò morendo. 


GABRIEL GARCIA MARQUEZ

PER UN BREVE ISTANTE


Viviamo veramente sulla terra?
Viviamo per sempre?
Solo per un istante viviamo.
Anche le pietre più dure si spaccano,
anche l'oro viene ossidato dal tempo.
Anche le piume preziose
sono rapite dal vento.
Solo per un istante
siamo qui sulla terra!

(L. Stortoni-Hager)

IO NON SONO UNA DONNA



Io non sono una donna. Sono una cosa neutra.
Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,
sono un raggio ridente di sole scarlatto...
Io sono una rete per tutti i pesci voraci,
sono un calice a onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la rovina,
sono un salto nella libertà e nel sé...
Io sono il sussurro del sangue nell'orecchio dell'uomo,
sono una febbre dell'anima, della carne voglia e rifiuto,
sono una targa d'ingresso a nuovi paradisi.
Io sono una fiamma, che cerca vivace,
sono un'acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,
sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni... 


E.S.