Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (P. Neruda)
giovedì 26 marzo 2015
UN CASO NEL CAOS
Io creo caos.
Ma non quello dell’armadio dimenticato e dei piatti ancora da lavare, oltre tutto questo. Io creo caos. Non sto mai ferma, muovo mani , occhi e bocca in contemporanea, non riesco a fare una cosa, probabilmente dà anche fastidio il mio comportamento, ma sono insicura di natura, ad un complimento rispondo “no” , ad una bella parola rimango in silenzio.
Creo caos, dentro di me, quando un’emozione sbuca fuori, come nulla fosse.
Non ho troppi pregi e quei pochi che ho, li nascondo bene, mi difendo evitando l’attacco. Ottima tecnica. Pessima, in pratica.
Orgoglio e precisione nel non ottenere mai nulla. Penso che nessuno debba amarmi totalmente , perchè in fondo, son nata con l’idea che ci siano persone da amare e persone che amano. Io amo.
E non a piccolo prezzo, quando amo creo caos. Quando spero creo caos e quando le ferite non sono del tutto sanate, creo caos.
Un caso, nel caos.
*Via Paolo Fabbri 43*
Ma non quello dell’armadio dimenticato e dei piatti ancora da lavare, oltre tutto questo. Io creo caos. Non sto mai ferma, muovo mani , occhi e bocca in contemporanea, non riesco a fare una cosa, probabilmente dà anche fastidio il mio comportamento, ma sono insicura di natura, ad un complimento rispondo “no” , ad una bella parola rimango in silenzio.
Creo caos, dentro di me, quando un’emozione sbuca fuori, come nulla fosse.
Non ho troppi pregi e quei pochi che ho, li nascondo bene, mi difendo evitando l’attacco. Ottima tecnica. Pessima, in pratica.
Orgoglio e precisione nel non ottenere mai nulla. Penso che nessuno debba amarmi totalmente , perchè in fondo, son nata con l’idea che ci siano persone da amare e persone che amano. Io amo.
E non a piccolo prezzo, quando amo creo caos. Quando spero creo caos e quando le ferite non sono del tutto sanate, creo caos.
Un caso, nel caos.
*Via Paolo Fabbri 43*
STORIA
Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile, senza i suoi misteri non può sopravvivere. Di certo non ero nata per una vita da geisha, come molte cose nella mia strana vita, ci fui trasportata dalla corrente. Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l'acqua, l'acqua si scava la strada attraverso la pietra, e quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco.
- Sayuri Nitta - memorie di una Geisha -
martedì 24 marzo 2015
sabato 21 marzo 2015
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