giovedì 15 dicembre 2011

Leggimi.....


Questa va a tutti quelli che conoscono una persona che lascia lo stampo.. eh si, lascia lo stampo anche in poco tempo, ti capita di conoscere una persona e subito diciamo ti ci affezioni! insomma ti piace, ti prende....ecco, questa va a te, non farò il tuo nome, ma capirai...grazie di tutto! ciao

Ricorderò il tuo nome bene impresso nella mente
questo perchè sei stata l'Unico fra tanti!
L'unica davvero che in un solo sorriso
ha scolpito nella mente un pensiero deciso.

Lo dico sincera perchè già mi manchi, resterei quì a guardarti anche ad occhi stanchi, appoggiata alla ringhiera di questo strano posto
vedo soltanto te ballare non vedo più il resto...

è incredibile pensare che in così poco tempo TU
possa rendere una donna pienamente contenta!
Non farò il tuo nome ma tu hai già capito
non dirò quanto bene tu mi hai già scolpito..

Passano i giorni ma non cambio idea, ti vorrei solo mio quasi fossi un dio... passano i giorni e rimango convinta che in fondo o in parte qualcosa ho già vinto..

Forse la paura di una nuova delusione
può far sì che tu non ti affezioni alle persone.. non lasciare che rabbia e qualche vecchio rancore non facciano uscire ciò che di buono hai nel cuore!

Lasciati andare alle persone un pò care, lo scoprirai piano piano se davvero son rare. Se nn rischi un pò nn lo potrai mai sapere se ti sei circondato di persone sincere!!

Tu dammi spazio io ti prometto che ad ogni gesto io starò attenta. Sarai al centro dei miei pensieri, Non voglio tu diventi un ricordo di ieri!!

Dammi adesso un altro sguardo, quello potente di quel bel giorno un tuo sorriso sincero e puro, che scioglie di botto anche il cuore più duro..

E a volte lascio aperta la porta di cameretta sperandoti arrivare magari di tutto fretta! Non pretendo nulla non pretendo tanto, voglio solo avere il mio guerriero quì al mio fianco!!

Tu mi sembri sincero, metterei me stesso in gioco
e se magari mi sbaglio avrò giocato col fuoco..
e mi dispiace magari se son troppo sincera,
è che purtroppo credo ancora nell'amore quello vero.

Quella sera quel sorriso e quello sguardo l'ho cercato: tu ballavi e io ferma incantata.... è bastato un momento, un momento soltanto, per desiderarti ma davvero tanto!

Io lo sò che hai paura, con mille perchè... ma davvero nn voglio fare a meno di te!
Tu mi piaci tanto voglio viverti intenso. Fanculo alle pare che ogni giorno ripenso!!

Ora ti prego, non mi scappar via..
non aver paura di questa piccola pazzia! Perchè in fondo la vita si vive rischiando
e con te il passato lo sto allontanando..

Finalmente stasera primo appuntamento
sembro quasi una bambina, non ci sto più dentro!
sono mille i pensieri e le cose da dirti, ma sò già che i silenzi saranno frequenti

Quasi l'imbarazzo sparisce nel vederti, perchè subito affiora la voglia di averti!
Un abbraccio spontaneo che parla da sè: questo è il primo contatto che ho avuto con te!

Sfioriamoci le mani come per l'ultima volta.. ora baciami ti prego, poi rifallo un'altra volta. Sento brividi leggeri ti prego non ti fermare.. oddio quanto adoro il tuo dolce ansimare!!

domenica 27 novembre 2011

Per Sempre.....

Mi sento ripiegata e stanca
sotto il peso del giorno
e di me stessa.
Non puoi cogliermi più
ora che non ho nulla da darti
né da rimpiangere.
Desidero soltanto ricordarti,
illudendomi ancora per un poco,
di sognare...
Non puoi né voglio io
che tu mi colga
mentre, smarrita
in questo sentimento antico,
dico d'amarti
come un'eco perduta...
senza più convinzione.
Avrei voluto che tu cogliessi
questo stelo di vita
quando ancora prorompeva
col desiderio di perdersi in te.
Avrei voluto... ora non più.
Lo sai... so che lo sai
che non ti inganno
quando mi senti e ascolti
il mio antico parlare
al tuo cuore.
Sei sempre tu,dolce
mioprimoamorepersempre
che mi occupi le viscere,
il cuore, la mente.
Sei sempre tu che vorrei
accanto: ho la tua assenza.
Sei troppo lontano, ti scorgo
a malapena e non ti riconosco.
Non sento la tua voce
solo un bisbiglio...
una suggestione del mio pensiero.
Ti sento sempre più lontano.
Forse sono io a indietreggiare.
Troppe volte mi hai lasciato
ad aspettare fuori,
fradicia di pioggia senza pianto.
Avrei voluto abbracciarti ancora.
Avrei voluto... ora non più.
Ora ne avrei timore, sì timore
di deluderti per il mio disfacimento.
Rimani dove sei, non venire a cercarmi.
Ricorda con tenerezza come eravamo,
ma non rimpiangere quel che poteva essere,
ma non è stato e non sappiamo né sapremo.
Ogni giorno dimentico...
di dimenticarti.
Ogni giorno cerco di ricordare
di ricordarmi che vorrei dimenticare
la tua assenza, il tuo silenzio,
la mia tristezza per la tua
infantile viltà.
Non venire a cercarmi.
Avrei tanto voluto accoglierti,
ora non posso più.
Ti voglio bene... nonostante...
Ti amo da sempre, come sempre. per sempre.
Altrove ci sarà per noi un altro sempre...


web

sabato 26 novembre 2011

Lettera a Mario Monti.


lettera a Mario Monti..copiata da un sito
Egregio Professor Monti,

da giorni si sottolinea la differenza tra il buffonesco governo Berlusconi fatto di soubrette ed incapaci e il suo, fatto di grandi tecnici e professori. I titoli suoi e dei suoi ministri sicuramente dicono questo, ma credo sarebbe utile anche mostrare che c’è differenza nei fatti. Non mi riferisco alle notizie di cronaca rosa e giudiziaria che hanno coinvolto il precedente governo e il suo leader in particolare. Sono certo che Lei non sia uso a certe pratiche e che abbia un profilo di maggior serietà. Mi riferisco piuttosto alla linea politica che da anni impera in questo paese e non solo. Se discontinuità deve esserci, essa deve dimostrarsi sulla fine del neoliberismo che ha distrutto e sta distruggendo il paese. Gli esempi dell’Argentina, della Grecia e dell’Islanda sono indicativi. Per quasi due decenni i governi che si sono succeduti (e non solo quelli di destra) hanno servito gli interessi delle grandi aziende e delle banche e siamo oggi a misurarne i risultati: un’azienda che solo pochi mesi fa ricattava i lavoratori perché rinunciassero a dei diritti in cambio della continuazione della produzione e del mantenimento del posto di lavoro sta ora chiudendo uno dei principali stabilimenti lasciando in mezzo alla strada più di duemila persone. Mi riferisco al caso della FIAT e dello stabilimento di Termini Imerese. È a quegli operai che Lei deve dare ascolto e aiuto perché sono quegli operai a detenere la sovranità (essendo parte del popolo) dell’Italia e non le banche internazionali. È agli interessi del popolo italiano che Lei deve dare ascolto e appoggio.

Non voglio, con questa missiva, porre solo delle lamentele. Preferisco proporre delle soluzioni possibili, per quanto solo accennate, oltre che delle critiche. Lei ha il potere e le conoscenze necessarie a fare ciò che credo sia giusto: statalizzi lo stabilimento di Termini Imerese. Il governo acquisisca quello stabilimento e cominci a produrre automobili ecologiche come quelle elettriche e quelle ad aria compressa. È chiaro a tutti che esse producono meno profitto di quelle inquinanti perché consumano meno. Non possiamo pensare che le grandi aziende private facciano ricerca e producano mezzi ecologici perché è contro i loro interessi. Per questo la privatizzazione, che è nelle sue intenzioni, dei beni comuni è oggettivamente sbagliata e moralmente iniqua. Sono certo che Lei, Professore, abbia l’intelligenza per comprenderlo. Abbia anche il coraggio di cambiare davvero le cose e di rimettere certi governi stranieri e certi interessi delle lobby al loro posto! Se vuole davvero salvare questo paese deve cominciare ad agire secondo parametri differenti da quelli usati fino ad oggi e che hanno portato alla crisi e all’impoverimento della gente. Cominci una nuova politica energetica, riporti energia e acqua, beni necessari alla vita, ad essere dei commons e non dei beni economici nelle mani di pochi. Investa sulle rinnovabili, faccia in modo che ogni casa sia indipendente energeticamente, che l’Italia si liberi finalmente dalla dipendenza del petrolio. Si può fare e in poco tempo, ma ci vuole la volontà di farlo.

Professore, Lei è stato accusato da molti di essere espressione dei poteri forti e la politica che fino ad oggi ha proposto non smentisce questa voce. Chi ci guadagnerà dalle sue privatizzazioni e liberalizzazioni? Quei poteri forti che Lei dice di non conoscere. Sinceramente, anche io sono tra quelle persone che pensano a Lei come all’uomo delle banche e non come al rappresentante della gente (cosa che Lei, secondo la Costituzione, dovrebbe essere). Anche io sono tra coloro che pensano che Lei svenderà la sovranità popolare alle lobby economiche, che impoverirà la gente per arricchire i grandi capitali, che accentrerà la ricchezza nelle mani di pochi.

Mi smentisca, Professore! Mi costringa a rimangiarmi ciò che ho fino ad ora affermato, mi costringa ad ammettere che avevo torto, mi costringa a prendere atto del fatto che Lei ha agito per salvare la vita e la dignità del popolo italiano contro l’interesse bieco di chi non esita a lasciare per strada duemila operai per semplice lucro!

Nel porgerLe i miei più cordiali saluti, mi metto a sua completa disposizione per ogni chiarimento e dibattito sui temi da me toccati.

In fede,

Enrico Proserpio

A TUTTI I FOLLI


A tutti i folli.
I solitari.
I ribelli.
Quelli che non si adattano.
Quelli che non ci stanno.
Quelli che sembrano sempre fuori luogo.
Quelli che vedono le cose in modo differente.
Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo.
Potete essere d’accordo con loro o non essere d’accordo.
Li potete glorificare o diffamare.
L’unica cosa che non potete fare è ignorarli.
Perché cambiano le cose.
Spingono la razza umana in avanti.
E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni.
Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero.

Steve Jobs

venerdì 25 novembre 2011

Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata.

In ogni animo ci sono innumerevoli sentimenti tanto diversi quanto contrapposti tra di loro, e gli esseri umani sono creature complicate sotto questo aspetto....
Senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno.

Delusioni

Non sono gli altri che ci deludono, ma solo le aspettative che avevamo rimesso noi su di loro, le caratteristiche che noi gli abbiamo dato e che non posseggono, pur avendone altre che non valutiamo perché non ci interessano, perché infine pretendiamo modi di fare o atteggiamenti che sono in realtà nostri e non loro. Non sono gli altri che ci deludono, in realtà restiamo delusi da noi stessi, che crediamo di aver capito tutto degli altri e in realtà… non abbiamo capito niente.

Ornella Casini

Giornata Inernazionale contro la violenza sulle donne!!!25 NOVEMBRE!!!


I loro nomi, le loro storie restano come memorie, la prova di una verità odiosa, crudele: Hina accoltellata a Brescia dal padre, Vjosa uccisa dal marito a Reggio Emilia, Paola violentata a Torre del Lago, Sara colpita a morte da un amico a Torino... L'ultima di tante una ventenne originaria del Ghana, costretta ad un rapporto sessuale in pieno centro a Pordenone.

In Italia, negli ultimi dodici mesi, un milione di donne ha subito violenza, fisica o sessuale. Solo nei primi sei mesi ne sono state uccise 62, 141 sono state oggetto di tentato omicidio, 1805 sono state abusate, 10.383 sono state vittime di pugni, botte, bruciature, ossa rotte. Leggevamo che le donne subiscono violenza nei luoghi di guerra, nei paesi dove c'è odio razziale, dove c'è povertà, ignoranza, non da noi.

Eccola la realtà: in Italia più di 6 milioni e mezzo di donne ha subito una volta nella vita una forma di violenza fisica o sessuale, ci dicono i dati Istat e del Viminale che riportano un altro dato avvilente.
Le vittime - soprattutto tra i 25 e i 40 anni - sono in numero maggiore donne laureate e diplomate, dirigenti e imprenditrici, donne che hanno pagato con un sopruso la loro emancipazione culturale, economica, la loro autonomia e libertà. Da noi la violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni. Più del cancro. Più degli incidenti stradali. Una piaga sociale, come le morti sul lavoro e la mafia. Ogni giorno, da Bolzano a Catania, sette donne sono prese a botte, oppure sono oggetto di ingiurie o subiscono abusi. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall'Onu, una manifestazione nazionale che ha trovato l'adesione di centinaia di associazioni impegnate da anni a denunciare una realtà spietata che getta un'ombra inquietante sul tessuto delle relazioni uomo-donna.

Sì, perché il pericolo per le donne è la strada, la notte, ma lo è molto di più, la normalità. Se nel consolante immaginario collettivo la violenza è quella del bruto appostato nella strada buia, le statistiche ci rimandano a una verità molto più brutale: che la violenza sta in casa, nella coppia, nella famiglia, solida o dissestata, borghese o povera, "si confonde con gli affetti, si annida là dove il potere maschile è sempre stato considerato naturale", come spiega Lea Melandri, saggista e femminista.

L'indagine Istat , denuncia che il 62 per cento delle donne è maltrattata dal partner o da persona conosciuta, che diventa il 68,3 per cento nei casi di violenza sessuale, e il 69,7 per cento per lo stupro. "Da anni ripetiamo che è la famiglia il luogo più pericoloso per le donne. È lì che subiscono violenza di ogni tipo fino a perdere la vita", denuncia "Nondasola", la Casa delle donne di Reggio Emilia a cui si era rivolta Vjosa uccisa dal marito da cui aveva deciso di separarsi. "Da noi partner e persone conosciute sono i colpevoli nel 90 per cento delle violenze che vediamo. E purtroppo c'è un aumento", dice Marisa Guarnieri presidente della Casa delle donne maltrattate di Milano. "All'interno delle mura domestiche la violenza ha spesso le forme di autentici annientamenti - spiega Marina Pasqua, avvocato, impegnata nel centro antiviolenza di Cosenza, una media di 800 telefonate di denuncia l'anno - Si comincia isolando la donna dal contesto amicale, poi proibendo l'uso del telefono, poi si passa alle minacce e così via in una escalation che non ha fine".

In Italia, l'indagine Istat ha contato 2 milioni e 77mila casi di questi comportamenti persecutori, stalking come viene chiamato dal termine inglese, uno sfinimento quotidiano che finisce per corrodere resistenza, difesa, voglia di vivere. "Nella nostra esperienza si comincia con lo stalking e si finisce con un omicidio", accusa Marisa Guarnieri. Per questo le donne dei centri antiviolenza hanno visto positivamente l'approvazione, lo scorso 14 novembre in Commissione Giustizia, del testo base sui reati di stalking e omofobia.


Sanzionare penalmente lo stalking, significa, tanto per cominciare, riconoscerlo. "Molte donne vengono qui da noi malmenate o peggio e parlano di disavventura. Ragazze che dicono "me la sono cercata", donne sposate che si scusano: "lui è sempre stato nervoso"...", racconta Daniela Fantini, ginecologa del Soccorso Violenza Sessuale di Milano, nato undici anni fa per iniziativa di Alessandra Kusterman all'interno della clinica Mangiagalli di Milano. È in posti come questo, dove mediamente arrivano cinque casi a settimana, che diventa evidente un altro dato angoscioso: come intrappolate nel loro dolore, il 96% delle donne non denuncia la violenza subita, forse per paura. Forse perché non si denuncia chi si ha amato, forse perché non si hanno le parole per dirlo.

ANNA BANDETTINI

mercoledì 23 novembre 2011

Raccontami il vento che è quello che sa più storie.


Tutto quello di cui abbiamo bisogno

e' assicurarci di continuare a comunicare!

Manola


Mi fanno impressione gli addii, quando il nulla,il grigio scorcio di città, anonimi binari di ferro, s'inghiottono la familiarietà di un volto, il profumo di una persona cara.
Mi era rimasta addosso una strana malinconia. Mi sono stretta al mio corpo solitario e, passo dopo passo, diventavo sempre più triste. Sapevo il motivo il motivo di quella tristezza.Avevo voglia d'amore anch'io, di carezze furtive, di un cuore in subbuglio.
Era ormai il tramonto.Gli umani che camminavano sul mio stesso marciapiede andavano tutti di prescia. Molti di loro, forse, correvano verso un amore, verso braccia protese nella notte. Due innamorati stretti l'uno all'altro, mi sono passati accanto senza vedermi.

Margaret Mazzantini

"Non t’amo più"


Non t’amo più… È un finale banale.
Banale come la vita, banale come la morte.
Spezzerò la corda di questa crudele romanza,
farò a pezzi la chitarra: ancora la commedia perché recitare!
Al cucciolo soltanto, a questo mostriciattolo peloso, non è dato capire
perché ti dai tanta pena e perché io faccio altrettanto.
Lo lascio entrare da me, e raschia la tua porta,
lo lasci passare tu, e raschia la mia porta,
C’è da impazzire, con questo dimenio continuo…
O cane sentimentalone, non sei che un giovanotto…
Ma io non cederò al sentimentalismo.
Prolungar la fine equivale a continuare una tortura.
Il sentimentalismo non è una debolezza, ma un crimine
quando di nuovo ti impietosisci, di nuovo prometti
e provi, con sforzo, a mettere in scena un dramma
dal titolo Ottuso "Un amore salvato".
È fin dall’inizio che bisogna difendere l’amore
dai "mai" ardenti e dagli ingenui "per sempre! ".
E i treni ci gridavano: "Non si deve promettere! ".
E i fili fischiavano "Non si deve promettere! ".
I rami che s’incrinavano e il cielo annerito dal fumo
ci avvertivano, ignoranti presuntuosi,
che è ignoranza l’ottimismo totale,
che per la speranza c’è più posto senza grandi speranze.
È meno crudele agire con sensatezza e giudiziosamente soppesare gli anelli
prima di infilarseli, secondo il principio dei penitenti incatenati.
È meglio non promettere il cielo e dare almeno la terra,
non impegnarsi fino alla morte, ma offrire almeno l’amore d’un momento.
È meno crudele non ripetere "ti amo", quando tu ami.
È terribile dopo, da quelle stesse labbra
sentire un suono vuoto, la menzogna, la beffa, la volgarità
quando il mondo falsamente pieno, apparirà falsamente vuoto.
Non bisogna promettere… L’amore è inattuabile.
Perché condurre all’inganno, come a nozze?
La visione è bella finché non svanisce.
È meno crudele non amare, quando dopo viene la fine.
Guaisce come impazzito il nostro povero cane,
raspando con la zampa ora la mia, ora la tua porta.
Non ti chiedo perdono per non amarti più. Perdonami d’averti amato.

Evgenij A.Evtušenko

Celia De La Serna



Non scrivi più
e non ti sento più,
so quel che fai
e un po' ho paura, sai.
Son senza sole
le strade di Rosario,
fa male al cuore
avere un figlio straordinario:
a saperti là
sono orgogliosa e sola,
ma dimenticarti...
è una parola...
bambino mio,
chicco di sale,
sei sempre stato
un po' speciale,
col tuo pallone,
nero di lividi e di botte,
e quella tosse, amore,
che non passava mai la notte;
e scamiciato, davanti al fiume ore e ore,
chiudendo gli occhi,
appeso al cuore.

O madre, madre,
che infinito, immenso cielo
sarebbe il mondo
se assomigliasse a te!
Uomini e sogni
come le tue parole,
la terra e il grano
come i capelli tuoi.

Tu sei il mio canto,
la mia memoria,
non c'è nient'altro
nella mia storia;
a volte sai,
mi sembra di sentire
la "poderosa"
accesa nel cortile:
e guardo fuori:"Fuser,
Fuser è ritornato",
e guardo fuori, e c'è solo il prato.

O madre, madre,
se sapessi che dolore!
Non è quel mondo
che mi cantavi tu:
tu guarda fuori,
tu guarda fuori sempre,
e spera sempre
di non vedermi mai;
sarò quel figlio
che ami veramente,
soltanto e solo
finché non mi vedrai.

Roberto Vecchioni

http://www.youtube.com/watch?v=xMGQK0V7LTg

martedì 22 novembre 2011

Quando ho cominciato ad amarmi



Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto
che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento
che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo
libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre
ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel
passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero
può rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è
diventato
un compagno importante.
Oggi a questa unione do’ il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi
stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrarno fra loro dando origine a
nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!

Charlie Chaplin

lunedì 21 novembre 2011

Elena di Troia balla sul bancone


Il mondo è pieno di donne
pronte a dirmi che dovrei vergognarmi
se solo potessero: Smetti di ballare.
Ritrova il tuo contegno
e un lavoro normale.
Certo. E il minimo sindacale,
e le vene varicose a stare in piedi per otto ore
dietro al solito bancone di vetro
imbacuccata fino al collo, anziché
nuda come un hamburger.
A vendere guanti, o cose del genere
invece di quel che vendo io.
Ci vuole talento
a spacciare qualcosa di così nebuloso
e senza forma materiale.
Sfruttata, direbbero. Certo, senza ombra
di dubbio, ma perlomeno posso scegliere
il modo, e poi mi prendo i soldi.
Il mio è un buon rapporto qualità-prezzo.
Come i predicatori, vendo visioni,
come la pubblicità del profumo, desiderio
o il suo facsimile. Come nelle barzellette
o in guerra, è tutta questione di tempismo.
Rivendo agli uomini i loro peggiori sospetti:
che tutto abbia un prezzo,
un pezzo per volta. Mi guardano e vedono
un massacro con la motosega appena prima che avvenga,
quando coscia, culo, macchia, fessura, tetta, e capezzolo
sono ancora uniti insieme.
Quanto odio gli batte dentro,
i miei adoratori gonfi di birra! Odio, o un ebbro
disperato amore. Vedendo la fila di teste
e occhi rovesciati, imploranti
ma pronti ad azzannarmi le caviglie,
capisco i diluvi e i terremoti, e l’impulso di pestare
le formiche. Mi muovo a ritmo,
e danzo per loro, perché
non lo sanno fare. La musica ha un odore volpino,
crepita come metallo riscaldato
e brucia le narici
o afosa come l’agosto, caliginoso e languido
come una città il giorno dopo il saccheggio,
quando lo stupro è fatto,
e la carneficina,
e i sopravvissuti vanno in giro
a cercare cibo
fra i rifiuti, e c’è solo un cupo sfinimento.
A proposito, è il sorriso
che mi estenua di più.
Il sorriso, e il far finta
di non sentirli.
Non li sento, infatti, perché dopo tutto
sono straniera per loro.
La loro parlata è ispida e gutturale,
ovvia come una fetta di spalla cotta,
ma io vengo dalla provincia degli dèi
dove i significati sono lirici e obliqui.
Io non mi svelo a tutti,
se ti avvicini all’orecchio te lo sussurro:
Mia madre fu stuprata da un sacro cigno.
Ci credi? Mi puoi portare fuori a cena.
È quello che diciamo a tutti i mariti.
Davvero, ci son tanti uccelli pericolosi in giro.
Certo che qua dentro solo tu
mi puoi capire.
Gli altri vorrebbero guardare
senza sentire nulla. Ridurmi alle componenti
come in una fabbrica di orologi o un mattatoio.
Spremere fuori il mistero.
Murarmi viva
nel mio stesso corpo.
Vorrebbero leggermi dentro,
ma non c’è niente di più opaco
della trasparenza totale.
Guarda – i miei piedi nemmeno toccano il marmo!
Come fiato o aerostato, mi sollevo,
lèvito a quindici centimetri da terra
nella mia luce di fiammeggiante uovo di cigno.
Pensi che non sia una dea?
Mettimi alla prova.
È una canzone torcia la mia.
Se mi tocchi bruci.

(Margaret Atwood)

It will rain "Pioverà"


 Se dovessi mai lasciarmi baby, lasciami un po’ di morfina dalla porta,
Perchè ci vorranno un sacco di farmaci,
Per capire quello che avevamo, ma ora non abbiamo più.
Non c’è religione che possa salvarmi, non importa perchè i miei soldi sono sul pavimento. (Ooooh), Quindi pensa a tutti i sacrifici che sto facendo, per tenerti al mio fianco, e trattenerti dall’uscire da quella porta
Perchè non ci sarà più luce del sole, se ti perderò baby.
Non ci saranno più cieli sereni, se ti perderò baby.
Proprio come le nuvole che passano, io farò lo stesso,
Se tu te ne vai, tutto cadrà dal cielo, cadrà dal cielo, cadrà dal cielo.
(ooooh, ooooh, ooooh, ooooh)
Non sarò mai il preferito di tua madre; tuo padre non riesce nemmeno guardarmi negli occhi.
(ooooh), se fossi nei loro panni io farei lo stesso, dire che la mia bambina se ne va, camminando con quel tipo fastidioso.
Ma questa è solo la parte di ciò che loro non riescono a capire,
(ooooh), ma piccolo tesoro guardami mentre gli faccio cambiare idea.
Sì per te, ci proverò, ci proverò, ci proverò, ci proverò,
Raccoglierò questi pezzi rotti fino a che non sanguinerò, se questo servirà.
Perchè non ci sarà più luce del sole, se ti perderò baby.
Non ci saranno più cieli sereni, se ti perderò baby.
Proprio come le nuvole che passano, io farò lo stesso,
Se tu te ne vai, tutto cadrà dal cielo, cadrà dal cielo, cadrà dal cielo.
(Ooooh, ooooh, ooooh)
(Ooooh) Non dirmi addio, non dirmi, addio,
Raccoglierò questi pezzi rotti fino a che non sanguinerò, se questo servirà.
Perchè non ci sarà più luce del sole, se ti perderò baby.
Non ci saranno più cieli sereni, se ti perderò baby.
Proprio come le nuvole che passano, io farò lo stesso,
Se tu te ne vai, tutto cadrà dal cielo, cadrà dal cielo, cadrà dal cielo.
(ooooh, ooooh, ooooh)

Bruno Mars
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=fwr1hm_oBxE

domenica 20 novembre 2011

Alla tua salute, Amore mio!

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento.

Alda Marini


Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione...

 Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. 
 [Oriana Fallaci]

Rimani


Rimani! Riposati accanto a me. Non te n'andare.
Io ti veglierò. Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorchè di essere venuta a me,
liberamente, fieramente. Ti amo.
Non ho nessun pensiero che non sia tuo
non ho nel sangue nessun desidero che non sia per te;
lo sai. Non vedo nella mia vita altra compagna,
non vedo altra gioia... Rimani. Riposati!
Non temere di nulla. Rimani stanotte sul mio cuore.




                                                      G. D'ANNUNZIO

domenica 30 ottobre 2011


Veramente, vivo in tempi bui!
La parola disinvolta è folle. Una fronte liscia
indica insensibilità. Colui che ride
probabilmente non ha ancora ricevuto
la terribile notizia.

Che tempi sono questi in cui
un discorso sugli alberi è quasi un reato
perché comprende il tacere su così tanti crimini!
Quello lì che sta tranquillamente attraversando la strada
forse non è più raggiungibile per i suoi amici
che soffrono?

È vero: mi guadagno ancora da vivere
ma credetemi: è un puro caso. Niente
di ciò che faccio mi da il diritto di saziarmi.
Per caso sono stato risparmiato. (Quando cessa la mia fortuna sono perso)

Mi dicono: mangia e bevi! Accontentati perché hai!
Ma come posso mangiare e bere se
ciò che mangio lo strappo a chi ha fame, e
il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di sete?
Eppure mangio e bevo.

Mi piacerebbe anche essere saggio.
Nei vecchi libri scrivono cosa vuol dire saggio:
tenersi fuori dai guai del mondo e passare
il breve periodo senza paura.

Anche fare a meno della violenza
ripagare il male con il bene
non esaudire i propri desideri, ma dimenticare
questo è ritenuto saggio.
Tutto questo non mi riesce:
veramente, vivo in tempi bui!

Voi, che emergerete dalla marea
nella quale noi siamo annegati
ricordate
quando parlate delle nostre debolezze
anche i tempi bui
ai quali voi siete scampati.

Camminavamo, cambiando più spesso i paesi delle scarpe,
attraverso le guerre delle classi, disperati
quando c'era solo ingiustizia e nessuna rivolta.

Eppure sappiamo:
anche l'odio verso la bassezza
distorce i tratti del viso.
Anche l'ira per le ingiustizie
rende la voce rauca. Ah, noi
che volevamo preparare il terreno per la gentilezza
noi non potevamo essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuto il momento
in cui l'uomo è amico dell'uomo
ricordate noi
Con indulgenza.

Bertolt Brecht

SOLO TU


nessuno può salvarti se non
tu stesso.
sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.
ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere e/o morire silenziosamente
dentro.

nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
guardali e basta.
ascoltali.
vuoi diventare così?
un essere
senza volto, senza cervello,senza cuore?
vuoi provare
la morte prima della morte?

nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
è una guerra non facile da vincere
ma se c'è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.

pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.

il tuo io spirituale.
il tuo io viscerale.
il tuo io magico che canta e
il tuo io belllissimo.
salvalo.
non unirti ai morti-di-spirito.

mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti, fottitene
del prezzo.

fallo!fallo!

allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.



Charles Bukowki

sabato 29 ottobre 2011

Fisiognomica



Leggo dentro i tuoi occhi
da quante volte vivi
dal taglío della bocca
se sei disposto all'odio o all'indulgenza
nel tratto del tuo naso
se sei orgoglioso fiero oppure vile
i drammi del tuo cuore
li leggo nelle mani
nelle loro falangi
dispendio o tirchieria.
Da come ridi e siedi
so come fai l'amore
quando ti arrabbi
se propendi all'astio o all'onestà
per cose che non sai e non intendi
se sei presuntuoso od umile
negli archi delle unghie
se sei un puro un avido o un meschino.
Ma se ti senti male
rivolgiti al Signore
credimi siamo niente
dei miseri ruscelli senza Fonte.
Vedo quando cammini
se sei borioso fragile o indifeso
da come parli e ascolti
il grado di coscienza
nei muscoli del collo e nelle orecch:
il tipo di tensioni e di chiusure
dal sesso e dal bacino
se sei più uomo o donna
vivere venti o quarant'anni in più
è uguale
difficile è capire ciò che è giusto
e che l'Eterno non ha avuto inizio
perché la nostra mente è temporale
e il corpo vive giustamente
solo questa vita.
Ma se ti senti male ecc. 


Franco Battiato


Lacrime


Se piangessi, tu verresti a riprendermi. Ma io ho bisogno del mio dolore per poterti capire.

 A te che reduce da un'antica guerra
lotti per una pace ingiusta
che non deve accadere,
sappi che molti fogli sparsi per terra
ed altri saliti in cielo
sono lacrime tue e mie.
non si saprà mai niente
delle tentate avventure
di questi sordidi magazzini
dove crescono le calunnie
come erba nera.
Ma tu e io sappiamo qualcosa
anche di questa guerra,
sappiamo che sono morti i giusti,
gli uomini dal cuore mite
e che perdere un grande amico
è come perdere un'intera nazione.

ALDA MERINI

 

 



Bussava il vento

Bussava il vento come un uomo stanco.
Io, padrona di casa,
“Entra” gli dissi audace, ed entrò allora
nella mia stanza

un ospite veloce, senza piedi:
dirgli di accomodarsi
sarebbe stato assurdo come offrire
una poltrona all’aria.

Era senz’ossa, e perciò inafferrabile.
La sua favella era simile all’empito
di uccelli senza numero, che cantassero insieme
in un cespuglio celestiale.

Il suo volto era un’onda,
le sue dita al passare
lasciavano sfuggire un suono, come
un alitare tremulo su un vetro.

Sempre in moto mi fece la sua visita;
e poi, timidamente,
bussò di nuovo – con agitazione -
e mi ritrovai sola.


EMILY DICKINSON




E già te ne vai...


- A domani! - dici tu e già te ne vai.
Con sguardo impaurito io t'accompagno.
A domani?... Ma domani è immensamente lontano.
Davvero tante ore fra noi si porranno?

Fino a domani per me sarà ignota
l'ombra mutevole della tua fronte,
il discorso ardente e pulsante della mano,
dei tuoi pensieri il fluire segreto.

Prima di domani, se vorrai bere, non potrò
essere la tua fonte. Se il freddo
ti avvolge - non sarò il tuo fuoco.
Se hai timore del buio - la tua luce.

- A domani! - tu dici e parti
e non senti nemmeno che non hai risposta.
- Al giorno estremo! - mi aspettavo dicessi
e rimanessi con me fino al giorno estremo.

B.D.

venerdì 28 ottobre 2011

Fino alla fine del mondo


E’ proprio da un po’ che non ti vedo
Ero in prigione, facendo solo passare il tempo
L’ultima volta che ci incontrammo
In una stanza male illuminata
Eravamo insieme vicini come moglie e marito
Mangiammo il cibo, bevemmo il vino
Tutti si stavano divertendo
Eccetto tu
Tu stavi parlando della fine del mondo
Ho preso i soldi, ho drogato il tuo drink Vai alla nota
Di questi giorni perdi troppo se ti fermi a pensare
Mi hai preso in giro con quegli occhi innocenti
E lo sai che mi piace l’effetto sorpresa
Nel giardino stavo facendo la puttana Vai alla nota
Ti ho baciato le labbra ed infranto il cuore
Tu, tu ti comportasti come se fosse la fine del mondo
Nel mio sogno stavo annegando i miei dispiaceri
Ma i miei dispiaceri, impararono a nuotare
Circondandomi, affogandomi
Traboccando dal bordo
In onde di rimpianto, onde di gioia
Mi distesi per raggiungere colui che tentai di distruggere
Tu, tu dicesti che avresti aspettato fino alla fine del mondo.


giovedì 27 ottobre 2011

Quello Che Vivo


Un circolo vizioso segue il giusto moto
Metto nei testi il fuoco per lasciare che si freddi forse dopo
Evitando scottature permanenti
Archiviando quei ricordi che non lasciano altro che lamenti
Sogni ricorrenti lasceranno senti come al solito
Vengo risucchiato da un turbine psicologico
Ma è logico che resto in piedi
Tanto quanto è logico che a ciò che dico tu non credi
Vedo personalità celate dietro a maschere
Cercavo di strappar e lei si metteva a piangere
Sento brividi di freddo quando è vuoto il mio quaderno
E vengo abbandonato dalle fiamme dell’ inferno
Stringo sempre quelle due o tre persone
E spingo nello stereo sempre la stessa canzone
E porto in faccia i segni di una malattia
Uccido giorni neri sopra a foglio come terapia


Porto in faccia i segni di una malattia
Stringo tra le braccia giorni come terapia
Senza mai scappare via
Immersi nello schifo ma felici
In fondo qui nessuno vede niente siamo tutti amici

Pronto soccorso per la mente
Immersa nelle mille e una cura in mezzo a una e le mille domande Mordo i giorni che rimangono per terra
Una rima che li afferra proiettandoli dentro la guerra
I metri fatti sono ancora sotto i piedi
Gli occhi sono ancora ingannanti da quello che vedi
Sotto la pioggia sotto zero
Qua non è importante a prova di ogni tempo
Metto in piedi il mio muro portante
I lamenti provenienti non li sento
Tendo a scordare le cazzate dopo che le ascolto
Mi riportano alla luce pochi sguardi
Pochi quei momenti in cui il sole rende calmi i nervi
Alzo il volume ogni volta che mi serve
E quando vedo le mie piatte dentro zone morte di me che bucano le tempie
Mi riportano alla vita grazie a terapie d’urto ad alta corrente



E mi ritrovo spesso a mettere me stesso sopra un foglio
Cerco una valvola di sfogo e se mi fa stare meglio
La mente è l elemento che produce i miei pensieri
E che mi induce in questo mondo alternativo
In tutto quel che scrivo c’è qual cosa che non conoscevo
Ed è una parte di quello che credo e spero
E nei momenti difficili che vivi metti a tacere i tuoi complessi Riducendo i tuoi interessi a zero
Si vedono gli effetti sul comportamento
Non lo capisci che sputando fuori il tuo veleno gia stai risolvendo Non t diverti a danneggiarti gravemente
Ti chiedi come cazzo hai fatto fino ad ora a far finta d niente
Ormai ho iniziato e non ne posso fare a meno
Il circolo vizioso gira e non esiste un freno
Turbe della psiche e doppie personalità
Mi trasformo spesso, necessito di sanità 

*Circolo Vizioso*


mercoledì 26 ottobre 2011

Ho tanto sognato di te...........

 

Ho tanto sognato di te che tu perdi la tua realtà.
C'è ancora tempo per raggiungere questo corpo vivente
e per baciare su questa bocca la nascita della voce che mi è cara?
Ho tanto sognato di te che le mie braccia abituate,
nello stringere la tua ombra, a incrociarsi sul mio petto,
forse neppure si piegherebbero al contorno del tuo corpo.
E che, davanti all'apparenza reale di ciò che mi assilla
e governa da giorni e da anni, senza dubbio diventerei un'ombra.
Oh altalene sentimentali!
Ho tanto sognato di te che indubbiamente non è più
il momento di svegliarmi. Dormo in piedi,
con il corpo esposto a tutte le apparenze della vita
e dell'amore e di te, la sola che conti oggi per me,
mi sarebbe più difficile toccare le labbra
e la fronte di quanto non mi sarebbe più difficile
toccare le labbra e la fronte del primo venuto.
Ho tanto sognato di te, tanto camminato, parlato,
dormito con il tuo fantasma che forse, e tuttavia,
non mi rimane che essere fantasma tra i fantasmi
e cento volte più ombra dell'ombra che passeggia
e passeggerà allegramente sul quadrante solare della tua vita.....

*Robert Desnos*

Alcuni...


 Alcuni enumerano a memoria

i nomi delle stelle.

Io delle nostalgie.

Nazim Hickmet

La poesia era sempre tra noi...

 Da quando l'ho incontrato non ha mai smesso di recitare poesie. Poemi interi che imparava a memoria. Lui declamava e io fantasticavo che li riscrivesse per me sola. Che la poesia fosse la chiave del mio corpo?

La poesia era sempre tra noi. Lui mi amava con i versi degli altri. Quando partiva per un viaggio, mi telefonava per dirmi il titolo di una raccolta o di una poesia. Io cercavo il poeta, leggevo le parole, e me lo sentivo accanto. Pessoa, Kavafis, Char, Michaux e altri che non conoscevo. La poesia era sempre tra noi. Con lui ho ripreso a scrivere le mie poesiole, che sono diventate il rito iniziatico di ogni nostro incontro. Mi chiedeva le mie parole e io, in silenzio, gli porgevo il foglio con la poesia. Lui la leggeva come se partisse alla scoperta del mio lato oscuro, della parte più profonda di me che si cela dietro la mia frivolezza e le mie risate inconsistenti. Scopriva quello che non osavo rivelare nemmeno a me stessa. In silenzio ripiegava il foglio con cura e se lo faceva scivolare in tasca. Che il mio corpo fosse una delle chiavi della poesia? Basta che io mi veda nuda nello specchio perchè mi torni in mente come parlava del mio corpo. Dei mie seni, del mio sesso, delle mie natiche, della mia pelle, del mio odore. Risento le sue parole e tremo. Risento le sue parole, le sue carezze, i suoi sguardi e tremo.
Salwa Al-Neimi * La prova del miele *



martedì 25 ottobre 2011

La notte....

La notte non è mai completa
C'è sempre perché lo dico
Perché l'affermo io
In fondo al dolore una finestra aperta
Una finestra illuminata
C'è sempre un sogno che veglia
Desiderio da appagare fame da soddisfare
Un cuore generoso
Una mano stesa una mano aperta
Dagli occhi attenti
Una vita la vita da dividersi.

Paul Eluard



Solitudine e amore



Un po' più in là della tua solitudine, c'è la persona che ami.


Dino Buzzati

Io è un altro



perchè non ho saliva

perchè non ho robaccia

perchè non ho la polvere

perchè non ho quello che c’è

nell’aria

perchè io sono aria

lasciate che vi tenti col mio magico

potere:

sono una donna che grida

sono una donna di discorso

sono una donna di atmosfera

sono una donna sotto vuoto spinto

sono una donna di carne

sono una donna flessibile

sono una donna con i tacchi alti

sono una donna di stile alto

sono una donna automobile

sono una donna mobile

sono una donna elastica

sono una donna collana

sono una donna sciarpa di seta

sono una donna nonsoniente

sono una donna so-tutto

sono una donna a giornata

sono una donna bambola

sono una donna sole

sono una donna tardo pomeriggio

sono una donna orologio

sono una donna vento

sono una donna bianca

SONO UNA DONNA LUCE D’ARGENTO

SONO UNA DONNA LUCE D’AMBRA

SONO UNA DONNA LUCE DI SMERALDO

sono una donna conchiglia abalone

sono la donna abbandonata

sono la donna confusa, la babelica

donna

la donna aborigena, la donna latitante

la donna assente

la donna trasparente

la donna assenzio

la donna assorbita, la donna

tiranneggiata

la donna contemporanea, la donna

beffarda

l’artista in sogno dentro la sua casa

sono la donna gadget

sono la donna druido

sono la donna Ibo

sono la donna Yoruba

sono la donna vibrato

sono la donna ondeggiante

sono la donna sventrata

sono la donna con le ferite

sono la donna con le tibie

sono la donna che erode

sono la donna sospesa

sono la donna seducente

sono la donna architetto

sono la donna trota

sono la donna tungsteno

sono la donna con le chiavi

sono la donna con la colla

sono una donna che parla in fretta

acqua che pulisce

fiori che puliscono

acqua che pulisce al mio

passaggio *


- Rimbaud-


Ho tanto sognato di te


Ho tanto sognato di te che tu perdi la tua realtà.
C'è ancora tempo per raggiungere questo corpo vivente
e per baciare su questa bocca la nascita della voce che mi è cara?
Ho tanto sognato di te che le mie braccia abituate,
nello stringere la tua ombra, a incrociarsi sul mio petto,
forse neppure si piegherebbero al contorno del tuo corpo.
E che, davanti all'apparenza reale di ciò che mi assilla
e governa da giorni e da anni, senza dubbio diventerei un'ombra.
Oh altalene sentimentali!
Ho tanto sognato di te che indubbiamente non è più
il momento di svegliarmi. Dormo in piedi,
con il corpo esposto a tutte le apparenze della vita
e dell'amore e di te, la sola che conti oggi per me,
mi sarebbe più difficile toccare le labbra
e la fronte di quanto non mi sarebbe più difficile
toccare le labbra e la fronte del primo venuto.
Ho tanto sognato di te, tanto camminato, parlato,
dormito con il tuo fantasma che forse, e tuttavia,
non mi rimane che essere fantasma tra i fantasmi
e cento volte più ombra dell'ombra che passeggia
e passeggerà allegramente sul quadrante solare della tua vita..

(Robert Desnos)


Buon Giorno Mondo.. A te, che mi hai regalato quel magnifico sogno che tutti i giorni mi ritrovo a fare...... ♥♥♥



Che cosa mi manca? Mi mancherebbe tanto di morire perché,
io, l'inferno della vita
me lo sono goduto tutto............

Alda Merini


Non lasciarti distruggere...

Non lasciarti distruggere...
Aggiungi nuove pietre
E costruisci nuove poesie.
Reinventa la tua vita sempre, sempre
Rimuovi pietre e piante di rose e fai dolci. Ricomincia.
Fai della tua vita meschina
un poema.
E vivrai nel cuore dei giovani
e nella memoria delle generazioni che verranno.
Questa fonte è per l’uso di tutti gli assetati.
Prendi la tua parte.
Avvicinati a queste pagine
e non impedirne l’uso
a quelli che hanno sete.

-Web-

domenica 23 ottobre 2011

Itaca



Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d'ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


(Costantino Kavafis)



Lentamente muore.......



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che
un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Martha Medeiros


Fai della tua vita



Non lasciarti distruggere...
Aggiungi nuove pietre
E costruisci nuove poesie.
Reinventa la tua vita sempre, sempre
Rimuovi pietre e piante di rose e fai dolci. Ricomincia.
Fai della tua vita meschina
un poema.
E vivrai nel cuore dei giovani
e nella memoria delle generazioni che verranno.
Questa fonte è per l’uso di tutti gli assetati.
Prendi la tua parte.
Avvicinati a queste pagine
e non impedirne l’uso
a quelli che hanno sete.
-Web-


giovedì 20 ottobre 2011

Il Sorriso

 C'è un Sorriso d'Amore,
e c'è un Sorriso d'Inganno,
e c'è un Sorriso dei Sorrisi
in cui questi due Sorrisi si incontrano.
E c'è uno Sguardo d'Odio,
E c'è uno Sguardo di Disprezzo,
e c'è uno Sguardo degli Sguardi,
che tentate di scordare in vano;
perché si pianta nel profondo del Cuore,
e si pianta nel profondo della Schiena,
e nessun Sorriso che mai fu Sorriso,
ma un solo Sorriso soltanto,
che fra la Culla & la Tomba
si può Sorridere soltanto una volta;
ma, quando è Sorriso una volta,
c'è una fine a tutta l'Angoscia.
William Blake


Come un vegetale che si mangia la luce

Io guardo spesso il cielo.
lo guardo di mattino nelle ore di luce
e tutto il cielo s’attacca agli occhi
e viene a bere,
e io a lui mi attacco,
come un vegetale che si mangia la luce.
Mariangela Gualtieri

mercoledì 12 ottobre 2011

SE PER UN ISTANTE


Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa
e mi regalerà un pezzo di vita,
probabilmente non direi tutto quello che penso,
ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono,
ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più,
andrei, quando gli altri si fermano,
starei sveglio, quando gli altri dormono,
ascolterei, quando gli altri parlano
e come gusterei un buon gelato al cioccolato!!
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente,
mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo
ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e
aspetterei che si sciogliesse al sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh sopra le stelle un poema di Benedetti e
una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro
spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno
senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei
innamorato dell'amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano, a pensare che smettono di innamorarsi
quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!
Ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la
prima volta, il dito di suo padre, lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall'alto al
basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non mi
serviranno a molto, perché quando mi metteranno dentro quella valigia,
infelicemente starò morendo. 


GABRIEL GARCIA MARQUEZ

PER UN BREVE ISTANTE


Viviamo veramente sulla terra?
Viviamo per sempre?
Solo per un istante viviamo.
Anche le pietre più dure si spaccano,
anche l'oro viene ossidato dal tempo.
Anche le piume preziose
sono rapite dal vento.
Solo per un istante
siamo qui sulla terra!

(L. Stortoni-Hager)

IO NON SONO UNA DONNA



Io non sono una donna. Sono una cosa neutra.
Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,
sono un raggio ridente di sole scarlatto...
Io sono una rete per tutti i pesci voraci,
sono un calice a onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la rovina,
sono un salto nella libertà e nel sé...
Io sono il sussurro del sangue nell'orecchio dell'uomo,
sono una febbre dell'anima, della carne voglia e rifiuto,
sono una targa d'ingresso a nuovi paradisi.
Io sono una fiamma, che cerca vivace,
sono un'acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,
sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni... 


E.S.