giovedì 9 dicembre 2010

Amami




Mi trasporto in punta di piedi

mi trasporto nel galoppo della mia vista.

Mi avvolgo nelle fasce della mia pelle.

Mi abbraccio desiderandomi.

Benedico il mio flusso, lo zampillare che da me proviene.

Mi cullo sul mio seno.

Alle mani germoglianti infilo i guanti della poesia.

Reclamo la rivelazione,

le mie incisioni sono su pietra.

La mia immagine reca acqua alla sete

ed esche alla rete dei pescatori.

Trascorro i rintocchi delle campane della sera

scolpendo.

Dormo nella mia stessa ombra.

Indosso la mia natura beduina

quando sono stanca.

Entro in un giardino

che non mi istiga contro me stessa.

Amo la mia anima impossibile,

quella i cui piedi

sono ignoti alla terra.
 
 "Amal Musa" 

Nessun commento:

Posta un commento