martedì 27 novembre 2012

IL PRIMA E IL POI

‘O sono le scorciatoie e i contorti cammini del nostro sforzo quelli che ci modificano e finiamo per credere che sia il destino, finiamo per vedere tutta la nostra vita come ciò che è accaduto per ultimo o di ciò che è più recente, come se il passato fosse soltanto preparativi e lo stessimo capendo man mano che si allontana da noi, e lo capissimo del tutto alla fine. Crede la madre che avrebbe dovuto essere madre e la zitella nubile, l’assassino assassino e la vittima vittima, come crede il governatore che le sue azioni lo condussero sin dall’inizio a disporre di altre volontà, e si indaga l’infanzia del genio quando si sa che è un genio; il re si convince che gli toccava di essere re se regna e che gli toccava ergersi a martire del proprio lignaggio se non ci riesce, e quello che arriva alla vecchiaia finisce per ricordare se stesso per tutto il tempo come un lento progetto di anziano: vede la vita passata come una macchinazione o come un semplice indizio, e allora la falsifica e la deforma‘. da ‘Domani nella battaglia pensa a me’

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