Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (P. Neruda)
domenica 19 giugno 2016
mercoledì 15 giugno 2016
martedì 14 giugno 2016
IN TE L'AMORE PIU' BELLO
Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d'essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della discriminazione, dell'oppressione…
in te l'amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l'affetto più puro
che mi fa uomo!
(Eliomar Ribeiro de Souza - Poeta Brasiliano)
IO AMO LA SEMPLICITA' ACCOMPAGNATA ALL' UMILTA'....
La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri… E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercé di chi ci sta di fronte. Non ci esponiamo mai. Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto. Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piacciono i barboni. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.
Alda
Merini
PENSIERI
E poi ci sono quelle persone che, seppur distanti, riescono a conquistarsi ogni angolo dei tuoi pensieri, a scorrerti dentro, incessantemente. E più cerchi di liberartene e più sono con te. Ti è mai successo? Ti è mai successo di voler allontanare una persona e di lottare con tutte le tue forze per riuscirci? A me sì. Ma non è stato un gran successo. Me la sono ritrovato ovunque. Perchè certe emozioni scelgono le strade più impensate. I percorsi più improbabili. Ti vengono a prendere. Ovunque tu sia…
giovedì 9 giugno 2016
IL DRAPPO ROSSO
Siamo un gregge di pecore sempre più mansuete, che si recano al macello fischiettando. Le donne continuano a morire come cavallette, ammazzate da maschi sempre più viziati dall’indifferenza alla vita umana, trogloditi, sentimentalmente analfabeti. Ci basta un drappo rosso o un fiocchetto colorato per dimostrare agli altri, a questo mondo che appare sempre più un non luogo immenso e aperto, e che in realtà sempre più ci chiude al centro delle nostre quattro mura, impedendoci ogni azione e ogni reazione. Un fiocchetto per dire al mondo tutta la nostra beltà, tutto il nostro candore dell’animo, mentre tutto continua a marcire, infettato dall’ignoranza. Francamente, che la presidente della Camera abbia esposto al balcone del suo ufficio un drappo rosso, mi offende. Non è l’estetica insulsa di un gesto modaiolo che potrà salvare le donne ammazzate per nulla, che potrà far cessare la strage. Ci vuole impegno e fatica, ci vogliono soldi – quei soldi che pare non ci debbano essere mai per le cose importanti, ma che continuano ad essere razziati dall’avidità di pochi eletti malfattori. Come tutto, come la storia ci avrebbe dovuto insegnare, per farci tornare a un minimo accettabile di civiltà serve solo la cultura. Il sapere. La conoscenza e la coscienza. Bisognerebbe insegnare i sentimenti ai bambini, la sensibilità, l’uguaglianza, il rispetto per la vita che è già viva. Ma da troppo tempo, ormai, ci si occupa più tangibilmente di un embrione, che di un bambino che resterà orfano per mano del padre, o che diventerà anche lui cadavere, pianto e applaudito quando sarà chiuso dentro la cassettina di legno bianco che lo conserverà per sempre. E laddove i danni son fatti, là dove ancora esistono gli analfabeti non c’è bisogno di drappi rossi, ma di finanziamenti alle case protette, alle strutture d’ascolto, ai consultori che chiudono per mancanza di fondi ed energie, alle varie associazioni che si reggono sul volontariato e sulle donazioni, sempre meno cospicue in un paese che arranca e che inizia a dare del tu alla fame e alla povertà. C’è bisogno di sostenere finanziariamente le donne prigioniere che dalle loro prigioni non possono evadere, schiave della povertà che sempre più si radicalizza nel paese. Bisognerebbe finanziare le scuole pubbliche e non quelle che insegnano ancora alla donna che bisogna essere vergini e pie, e al massimo sopportare in nome del Signore. Non sarà certo l’esposizione di un drappo rosso a farci smettere di essere agnelli che nemmeno avranno il tempo di diventare pecore.
Rita Pani
domenica 5 giugno 2016
MUHAMMAD ALI 1942 2016 /3/ giugno
MUHAMMAD ALI 1942 2016
" vola come una farfalla, pungi come un'ape!
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