Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (P. Neruda)
sabato 18 febbraio 2017
NON LASCIARE CHE LA GIORNATA...
"Non lasciare che la giornata termini senza essere cresciuti un po’, senza aver sorriso molto, senza avere alimentato i propri sogni. Non fatevi vincere dallo scoraggiamento. Non permettete a nessuno di togliervi il diritto di esprimervi, che è quasi un dovere. Non desistete dal desiderio di rendere la vostra vita straordinaria..."
(Walt Whitman, Canto di me stesso)
VIVI
Il
tempo passa e passa così veloce che nemmeno te ne rendi conto. Vivila
questa vita, godila perché ogni ora che passa non tornerà mai più! Non
perdere tempo ad aspettare, non perdere ore a cercare chi non ti cerca
mai e non sprecare i tuoi giorni a piangere o a stare male. Non è
facile, non lo è affatto, ma rifletti e svegliati. Chi non ti cerca
adesso non lo farà domani! Chi ti vuole davvero non ti fa aspettare! Chi
vuole ciò che vuoi tu non ti lascia solo a piangere! Butti il tuo tempo
e basta! Vivi... ma vivi a pieno e senza rimpianti!
Silvia Nelli
Silvia Nelli
mercoledì 15 febbraio 2017
lunedì 13 febbraio 2017
MI SONO SALVATA DA SOLA
A tutte noi da piccole ci hanno raccontato la favola di Biancaneve, di Cenerentola, della Bella Addormentata....
Il finale è sempre lo stesso...le salva il Principe Azzurro...
Io sono cresciuta e nel cuore ho sempre quella bambina che ha ascoltato queste favole...Però, a lei il finale non le è mai piaciuto e lo ha cambiato a modo suo...
Mi ha tolto di dosso i vestiti da Biancaneve, da Cenerentola, da Bella Addormentata e li ha lavati da tutti quei cazzo di sensi di colpa e insicurezze di cui erano pieni ed io mi sono salvata da sola!
Cit.
Il finale è sempre lo stesso...le salva il Principe Azzurro...
Io sono cresciuta e nel cuore ho sempre quella bambina che ha ascoltato queste favole...Però, a lei il finale non le è mai piaciuto e lo ha cambiato a modo suo...
Mi ha tolto di dosso i vestiti da Biancaneve, da Cenerentola, da Bella Addormentata e li ha lavati da tutti quei cazzo di sensi di colpa e insicurezze di cui erano pieni ed io mi sono salvata da sola!
Cit.
domenica 12 febbraio 2017
PRIMA MI INNAMORAI DELL'IDEA DI LUI...
"Prima mi innamorai dell’idea di lui. Mi innamorai dell’idea di un uomo
che mi faceva ridere, sorridere e piangere al tempo stesso. Mi innamorai
dell’idea di lui che mi amava per la mia fragilità, per il mio cuore
dolente. Mi innamorai dell’idea dei suoi baci, di come lui mi toccava,
del suo essere così irresistibilmente maschio..."
*Brittainy C. Cherry, Ti amo per caso*
*Brittainy C. Cherry, Ti amo per caso*
CREDO...
Credo
nei sogni e li accarezzo con le mani. Credo nel sole che mi scaldi
anche domani. Credo nei santi e a quelle mie parole al vento. Credo
all’infinito amore che poi nasce in un momento. Credo nei bambini e
nelle loro madri, alla bellezza dei colori incorniciata dentro ai
quadri. A quelle discussioni che si fanno dentro ai bar, ad ogni strada
presa che non so mai dove va. E amore credo a
quello che mi hai dato sempre, mi ritrovo nei tuoi occhi ma mi perdo
tra la gente. Credo allo storia che non ci hanno raccontato, agli occhi
lucidi se sono emozionata. Credo alle avversità del tempo che ci rende
grandi, alla nostra vicinanza quando siamo più distanti, alle ali forti
della mia testarda libertà, al buio della notte quando accende la città,
al mio passato che è passato e non l’ho perso e anche se oggi son
diversa orgogliosamente questa. Credo nelle preghiere anche se ognuno a
modo suo, perché ogni luce è buona per accendere quel buio. E amore
credo a quello che non so scordare, Amore resta amore, non te lo
dimenticare...
*Erika Mineo, Credo *
*Erika Mineo, Credo *
giovedì 9 febbraio 2017
L'ULTIMA LETTERA DI MICHELE...
Con
questa lettera un trentenne friulano ha detto addio alla vita. Si è
ucciso stanco ed esasperato dal continuo precariato lavorativo,
accusando direttamente un governo che ha tradito l'intera sua
generazione, lasciandola colpevolmente senza alcuna prospettiva...
Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi. Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte. Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità. Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia. Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile. A quest’ultimo proposito, le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po’ non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo.Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive. Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. Non sono rappresentato da niente di ciò che vedo e non gli attribuisco nessun senso: io non c’entro nulla con tutto questo. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione. Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c’è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito. Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un’epoca che si permette di accantonarmi, invece di accogliermi come sarebbe suo dovere fare. Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile, non intendo più farmene carico e penso che sia giusto che ogni tanto qualcuno ricordi a tutti che siamo liberi, che esiste l’alternativa al soffrire: smettere. Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, e io l’ho dimostrato. Mi rendo conto di fare del male e di darvi un enorme dolore, ma la mia rabbia ormai è tale che se non faccio questo, finirà ancora peggio, e di altro odio non c’è davvero bisogno. Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po’. Basta con le ipocrisie. Non mi faccio ricattare dal fatto che è l’unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all’individuo, non ai comodi degli altri. Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza si, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino. Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene. Dentro di me non c’era caos. Dentro di me c’era ordine. Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità. Chiedo scusa a tutti i miei amici. Non odiatemi. Grazie per i bei momenti insieme, siete tutti migliori di me. Questo non è un insulto alle mie origini, ma un’accusa di alto tradimento.
P.S. Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi.
Ho resistito finché ho potuto...
(Michele)
Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi. Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte. Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità. Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia. Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile. A quest’ultimo proposito, le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po’ non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo.Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive. Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. Non sono rappresentato da niente di ciò che vedo e non gli attribuisco nessun senso: io non c’entro nulla con tutto questo. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione. Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c’è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito. Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un’epoca che si permette di accantonarmi, invece di accogliermi come sarebbe suo dovere fare. Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile, non intendo più farmene carico e penso che sia giusto che ogni tanto qualcuno ricordi a tutti che siamo liberi, che esiste l’alternativa al soffrire: smettere. Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, e io l’ho dimostrato. Mi rendo conto di fare del male e di darvi un enorme dolore, ma la mia rabbia ormai è tale che se non faccio questo, finirà ancora peggio, e di altro odio non c’è davvero bisogno. Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po’. Basta con le ipocrisie. Non mi faccio ricattare dal fatto che è l’unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all’individuo, non ai comodi degli altri. Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza si, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino. Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene. Dentro di me non c’era caos. Dentro di me c’era ordine. Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità. Chiedo scusa a tutti i miei amici. Non odiatemi. Grazie per i bei momenti insieme, siete tutti migliori di me. Questo non è un insulto alle mie origini, ma un’accusa di alto tradimento.
P.S. Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi.
Ho resistito finché ho potuto...
(Michele)
domenica 5 febbraio 2017
TI DIRANNO CHE LA FELICITA' NON ESISTE...
(Massimo Bisotti, Fotogrammi dell'anima)
venerdì 3 febbraio 2017
LA PERSONA SPECIALE...
La persona speciale e’ una persona normalissima, solo che crede
veramente e sempre in quello che fa, in quello che dice e nel modo in
cui si comporta. Crede in se stessa, perchè per amare gli altri prima di
tutto bisogna amare se stessi. La persona speciale non e’ perfetta,
pero’ ha sempre fiducia anche quando ha paura. La persona speciale ha i
problemi di chiunque ma riesce a vedere sempre la luce anche se il
tunnel e’ lungo e buio. Fa le cose credendo
che ciò che deciderà sara’ sempre la cosa utile non solo per se ma
anche per gli altri. La persona speciale può essere un grande amico o
nei casi più fortunati, il nostro compagno di vita, cui bisogna
dimostrare tutto il nostro affetto ed inondarlo delle nostre attenzioni.
Ogni giorno, ogni volta che si pensa a lui si scopre qualcosa di
ammirevole, di adorabile, di commovente. E non ci si stanca mai di
stargli vicino, di abbracciarlo. Se non si e’ in sua compagnia il suo
pensiero ci accompagna. La persona speciale e’ uno scuotimento del
corpo, dell’anima, una crescita, un ampliamento della vita. Ti aiuta a
capire qual'è la cosa più giusta da fare quando nel cuore ti batte forte
un’emozione. Ti aiuta a dire sempre quello che pensi, a metterti in
gioco ogni volta, ad essere sempre te stessa anche quando la situazione
non vorrebbe. La persona speciale sa quando e’ il momento di abbassare
la luce, porgerti la sua mano ed avvolgerti in un silenzio che può
essere più forte di mille parole. Si può esprimere la gioia, la
felicita’, la tristezza, l’intesa o qualsiasi altro sentimento anche
stando in silenzio. Ci sono momenti in cui si vorrebbe essere in un
immenso prato lontano da tutti e da tutto, in mezzo ad una pace assoluta
e godere del rumore del silenzio. Ma forse non si vorrebbe essere
proprio soli. La persona speciale ti vuole bene, ti sta sempre vicina ed
è sempre pronta ad offrirti il suo sorriso. Ogni gesto che compie, ogni
piccola attenzione che ti rivolge ha un significato speciale per chi
guarda con gli occhi di chi sa apprezzare. La persona speciale si
ricorda di te in ogni momento, anche con un piccolo segno od un piccolo
pensiero, che però rivela un grande affetto. La persona speciale e’ il
nostro angelo custode, un’essenza che non svanisce. Non tutti hanno
l’occasione di incontrarla nel proprio cammino. E’ la cosa piu’ bella
che esista...
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